Pier Paolo Pasolini,  uno dei maggiori artisti e intellettuali del XX secolo,  fu assassinato a Ostia il 2 novembre del 1975.  Un tweet dello scrittore Roberto Saviano ricorda al mondo intero quell’infamia e lo celebra senza ipocrisie.

“Pasolini veniva ucciso 40 anni fa. A celebrarlo oggi è lo stesso paese che lo ha processato per rapina a mano armata, condannandolo in primo grado a venti giorni di reclusione. Alberto Moravia dopo quella assurda sentenza disse “hanno voluto comunque esprimere un verdetto di condanna, per il semplice fatto che Pier Paolo è omosessuale”. A celebrarlo è lo stesso paese che lo diffamò in ogni modo. Oggi ho la consapevolezza di amare follemente il Pasolini fatto a pezzi durante la sua vita e di disprezzare il paese che lo glorifica solo quando il suo cadavere non mette più paura a nessuno”.

Roberto Saviano

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