Ero tra il pubblico, nella splendida cornice storica del Palazzo Ducale di Martina Franca per ascoltare lei, la più grande stella della danza di sempre, Carla Fracci. L’occasione è stata quella della presentazione del suo libro “Passo dopo passo”, ossia la Fracci che racconta Carla. Con lei, un vulcanico Beppe Menegatti ci ha fatto sognare, riportandoci indietro nel tempo, e rivivere la lunga carriera artistica, e non solo, della Carla Fracci donna e ballerina. Un grande Paolo Laruccia, invece, ha condotto la serata con eleganza e competenza facendoci assaporare l’immensa storia della danza intervistando la Fracci. Inoltre, abbiamo apprezzato le performance di Carla Fracci attraverso immagini proiettate su un grande schermo di interpretazioni di ruoli romantici e drammatici.
La Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini hanno segnato un’epoca e visto la Fracci stella indiscussa della danza mondiale. Con la presenza del Sindaco Franco Ancona, degli assessori allo Sport e Cultura, Stefano Coletta e Antonio Scialpi, gli organizzatori dell’evento, la scuola di danza Expression de la Danse di Aureliana Serio e Francesca Tagliente in collaborazione con Ester Oliva e Paolo Laruccia, hanno messo in essere un’emozionante serata intrisa di cultura. Carla Fracci prima ballerina e Carla Fracci donna, moglie e madre, si è raccontata con semplicità e naturalezza tra una battuta scherzosa e momenti di pura concentrazione e ricordi di un glorioso passato coreutico. Nel suo libro per la Mondadori, racconta i primi passi di danza sulla pista da ballo del dopo lavoro dell’Atm dove accompagnava il papà tranviere; la scuola di danza della Scala, le sue interpretazioni indimenticabili nei principali teatri del mondo; la missione di tutta una vita: portare la danza classica nelle piazze. Più di duecento i personaggi interpretati da Carla Fracci, più di duecento i ruoli, le interpretazioni, le storie portate in scena con varietà estrema e sentimento esasperato, perché “il balletto ha un linguaggio più penetrante di quello teatrale, forse è proprio l’assenza della parola a renderlo tale”.
E’ un’autobiografia intima, perché ha raccontato anche la sua infanzia, trascorsa nella campagna lombarda, l’ingresso alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala, il Passo d’Addio delle allieve licenziande e i trionfi con l’American Ballet Theatre e sui palcoscenici più importanti del mondo: Los Angeles, Mosca, L’Avana, Tokyo, Londra. Acclamata dai più autorevoli critici di balletto e applaudita con calore da pubblici di ogni levatura, Carla Fracci è stata partner artistica dei più gloriosi danzatori del mondo: Erik Bruhn, Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov, Mario Pistoni e Paolo Bortoluzzi. Ha lavorato con coreografi come John Cranko, Maurice Béjart e Antony Tudor e la sua vita è sempre stata circondata da poeti, su tutti Eugenio Montale che le dedicò la lirica: “La danzatrice stanca”.
Un plauso va agli organizzatori che hanno reso possibile, in una sala stracolma di persone accorse per ammirare tutta la bellezza artistica di Carla Fracci, una serata di grande spessore culturale. E la Fracci, del resto, ha ringraziato dicendo “ho girato tutto il mondo ma a Martina non c’ero ancora stata, sono felice davvero.”
Massimiliano Raso
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