di Roberta Criscio
Simona Sparaco, autrice del fortunato “Equazione di un amore” ha presentato il 29 aprile il suo romano nella splendida location del Tursport, a San Vito, raccontando di Lea, la protagonista, e della sua difficoltà di scegliere tra il tenebroso Giacomo e l’affidabile Vittorio.
Chi può dire con certezza quando tra due persone è davvero finita?
Quando si vive una storia d’amore forte, intensa, travolgente, spesso si fa fatica a individuare un vero e proprio punto di rottura. Magari le circostanze avverse, i caratteri accesi e perennemente in contrasto, ne hanno decretato una fine apparente. Eppure in qualche modo ognuno continua a influenzare il percorso dell’altro. Ci si incontra, ci si scontra ed ecco che scopriamo che quella fine non era una fine, ma solo un temporaneo allontanamento.
Attorno a questo e alla teoria di Dirac secondo cui due sistemi che hanno interagito tra di loro per un certo periodo di tempo continueranno a influenzarsi a vicenda anche a chilometri di distanza, Simona Sparaco ci ha imbastito un romanzo che in men che non si dica ha scalato le classifiche nazionali, posizionandosi tra i libri più venduti – e più amati – del momento.
“Equazione di un amore” è un best-seller mozzafiato. Dapprima ti illude, ti fa credere di trovarti di fronte al classico dilemma tra l’uomo giusto (sulla carta, s’intende) e quello tormentato che scardina gli ingranaggi del cuore.
Eppure Simona Sparaco fa molto di più: delinea magistralmente una storia che si dipana tra un ricordo e un’emozione, tra passato e presente; si addentra nei turbamenti di Lea, te la fa amare, te la fa odiare – «A volte, mentre scrivevo, avevo voglia di gridarle “Sveglia! Ma sei matta?”» sorride l’autrice nel corso della presentazione che si è tenuta nei giorni scorsi all’Hotel Residence Tursport di San Vito.
Se il romanzo già di per sé conquista dalla prima pagina, l’autrice non è da meno. La sua spontaneità, la sua genuinità e, nondimeno, la sua malcelata emozione – «Uno pensa che ormai io debba esserci abituata, ma non è così» ha dichiarato – hanno catturato l’attenzione dei presenti. E non erano affatto pochi, dal momento che l’elegante sala del Tursport era a dir poco gremita.
La calorosa accoglienza del pubblico non ha stupito Simona, la cui famiglia è originaria proprio di San Vito.
«L’Italia è casa mia» ha confessato. «Per quanto giri il mondo le mie radici mi riportano sempre indietro. Singapore, dove ho vissuto per anni, è bella, efficiente, precisa. Vi è un rigore incredibile e per certi versi spaventoso. È pulita e tutto scorre in maniera velocissima. L’Italia è senza dubbio più caotica, più chiassosa, meno perfetta. Ma proprio per questo la amo immensamente».
L’idea che Simona ha di Roma e Singapore la si riscontra anche in Lea, la protagonista di Equazione.
«Per quanto io e Lea agiamo in maniera differente – lei, impulsiva, si caccia sempre in situazioni sbagliate; io più riflessiva – siamo tuttavia simili nel modo di vedere le cose. Anche lei sente di non appartenere a Singapore, sebbene ne ami moltissimo la cultura, e desidera fare ritorno a Roma. Lo stesso dualismo lo si ritrova anche fra i due uomini: se Vittorio, il marito perfetto, rigido, affidabile, si può paragonare a Singapore, Giacomo, turbolento, complicato, passionale, è senza dubbio Roma. O come li definisco io: uno è l’uomo roccia, l’altro l’uomo poeta».
La serata di presentazione, organizzata da Carmen Ture e dall’ammiraglio Onofrio Lattarulo, e moderata dalla splendida voce di Leo Spalluto, non ha fatto che confermare il talento letterario di Simona Sparaco e far conoscere, a chi non ne era già al corrente, il suo carattere gioviale e socievole.
Come ha dichiarato l’autrice, le ci sono voluti nove mesi per scrivere ogni suo libro.
Sono sicura che chi li ha già letti – se non l’avete fatto vi consiglio anche “Nessuno sa di noi” e “Se chiudo gli occhi”, Giunti editore – starà già attendendo con trepidazione la prossima… nascita!
Ph. Loredana Calò
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