Essenza…di Trementina creazioni artistiche di Giovanna Fullone, Marianna Lacarbonara e Dora Semeraro
“L’essenza di trementina è indispensabile quando si dipinge ad olio. Sulla tavolozza, a parte i ciuffetti di colore – bianco, terra di Siena, terra bruciata, blu, giallo, nero – vi è anche una piccola ampolla dove all’interno di solito viene posto il liquin, olio di lino, e, in parte minore, l’essenza di trementina: il tutto serve per miscelare i colori. Quando poi si è finito di dipingere, la trementina serve per pulire i pennelli. Accompagna prima e dopo l’atto creativo, in un flusso ondoso e connesso col tempo e lo spazio umano. Con inspiegabile umiltà”.
Dal 28 al 31 luglio 2016
Locorotondo (BA)
Ass.Culturale il Tre Ruote Ebbro
Lab. Urbano G-Lan
via Giannone, 4
Vernissage organizzato in collaborazione con Green Way – Tutti i Colori del Bio: 28 Luglio ore 20.00 –
Degustazione di prodotti biologici.
Ingresso libero
Dal 7 al 14 agosto 2016
Cisternino (BR)
Torre Civica
Piazza Giuseppe Garibaldi
Ingresso libero
Giovanna Fullone
Sono nata a Martina Franca il tre aprile del millenovecentosettantacinque. Amo la tecnica ad olio e l’acrilico per nutrire la tela già con i primi passaggi. Non uso sempre la grisaglia, soprattutto quando mi assale l’impeto dell’attimo e, puntualmente, dopo me ne pento… Sento di assomigliare a una bilancia, che oscilla tra impulsività e razionalità.
Non so dire di preciso cosa dicono le mie opere, ma di sicuro raccontano emozioni che ho vissuto inconsapevolmente: il dolore mi spinge a dipingere “angeli”, la serenità “nature morte” e quando, sono rapita dai dubbi su ciò che dipingo, mi rivolgo a Klimt e copio il suo genio.
Ci sono soggetti ricorrenti nei miei quadri: le pergamene arrotolate, l’edera rampicante, le piume. Volentieri nei paesaggi e nelle nature morte monocromatiche, prevale il blu cobalto che come un fedele amico non mi abbandona mai. Realizzo con la grisaglia ogni piccolo particola-re, lasciando spazio alla mia parte razionale e promettendo all’impulsività che il suo momento arriverà dopo, quando col pennello grande e consumato segno con un unica grande pennellata la parte che sarà colorata. Ultimamente dipingo quello che produco. Coltivo biologico e ne vado fiera!
Dipingere è un antidoto per non impazzire: la sofferenza più grande, come un macigno, si trasforma nel buio più cupo da dove spunta l’ala di un angelo, mentre il ciclo delle stagioni si trasforma in donne investite dai colori. Non sono iperrealista e non mi interessa neanche diventarlo. Il mio impulso materico e abbozzato non mi permetterebbe di esserlo. Gli anni che passano trasformano la vita e la tavolozza; se un tempo, con paura e timore, davo vita alle idee che mi passavano per la testa, oggi le realizzo con la convinzione che almeno a me piacciono. Per poco, ma mi soddisfano.
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Marianna Lacarbonara
Sono nata a Martina Franca il ventinove marzo millenovecentosettantasei alle diciotto circa: era un lunedì.
Inizio a dipingere nel 1997, nel ex-carcere della Chiesa di San Domeni-co, con altri ragazzi sotto la guida del maestro Filippo Cacace. Nel 1998 insieme fondiamo l’associazione “La Bottega del Chiostro”, punto di incontro e di crescita sia dal punto di vista pittorico che sociale.
Uso varie tecniche pittoriche, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. In questo momento sono attratta dall’acquarello, dalla pittura ad olio, dalla tecnica della cartapesta. Lavorare ad olio – attraverso la tecnica della grisaglia – è ciò che mi regala più emozioni: avere davanti la tela bianca, la punta del pennello che va nel liquin e successivamente mescola il colore e/o i colori sulla tavolozza e sulla tela…e percepire che il tempo passa velocemente in un turbinio di gioia e sconforto, continuando a dipingere all’infinito.
In questa esposizione ho voluto ricordare eventi e personaggi del nostro tempo contemporaneo che hanno attraversato la vita di tutti: il compleanno della regina Elisabetta II d’Inghilterra; i quattrocento anni della morte di Shakespeare; la morte del Duca Bianco. Che strano, sono tutti inglesi!
Oltre ad acquerelli originali in stile Mucha e alcuni studi su fiori,
le protagoniste saranno le mongolfiere, realizzate in cartapesta, che volano su paesaggi immaginari dallo stesso potere cromatico: cieli im-mensi che virano dall’azzurro alle varie tonalità di rosso, paesaggi tra le colline che si perdono a vista d’occhio, pale eoliche (i nuovi mulini a vento), che sembrano girandole per bambini.
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Dora Semeraro
Sono nata a Locorotondo il quattordici ottobre millenovecentosettantot-to. Nutro da sempre la passione per il disegno e nel 1998, nell’ex Car-cere di San Domenico, conosco il maestro Filippo Cacace di cui divento allieva, apprendendo le tecniche pittoriche classiche. Nello stesso an-no, insieme ad altri allievi, fondiamo l’Associazione culturale “La Bottega del Chiostro”. Dipingo da ormai diciotto anni e da otto insegno pittura con l’Associazione “L’ESTROVAGANTE” da me fondata nel 2010 perché ho deciso di mettermi finalmente in gioco e di mostrare il mio animo artistico. Ho sempre temuto troppo il giudizio degli altri, tendendo a sottovalutare le mie capacità. Ma nella vita si cambia e credo che sia arrivato il momento di mostrarsi, esporre, comunicare.
I miei dipinti raccolgono il mio percorso di vita: sensazioni ed emozioni represse, rinchiuse in una tela, che lentamente si colora dando forma a paesaggi e figure reali. Ogni tela rappresenta una stagione, un attimo vissuto e sentito realmente, trasformato in una gradazione di colore o di bianco e nero.
Oltre alla tecnica della grisaille, per questa esposizione ho utilizzato la tecnica mista olio su tela con applicazione di foglia oro o argento, e di paste acriliche. Sono nate così tre creature: “Velature di un tramonto”; “Energia”, “Brividi”
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