La tragedia ferroviaria che ha coinvolto ventitre persone lo scorso 12 luglio, sulla linea Andria – Corato ha profondamente colpito la comunità artistica internazionale che in queste settimane vive a Martina Franca in occasione del 42° Festival della Valle d’Itria e che con grande sensibilità e generosità ha deciso di offrire un momento di grande musica. Dopo il minuto di raccoglimento in occasione della serata inaugurale, il commissario straordinario al comune di Martina Franca, Giuseppe Castaldo, il presidente del Festival Franco Punzi, di concerto con il direttore artistico Alberto Triola, su suggerimento del direttore musicale Fabio Luisi, hanno deciso di offrire un concerto straordinario per esprimere vicinanza alle famiglie delle vittime. La scelta è ricaduta su una delle pagine più intense di musica sacra mai scritte, il Requiem in re min. K626 di Wolfgang Amadeus Mozart, domani sera, ore 19:00, Basilica di San Martino. Fabio Luisi dirigerà l’orchestra Internazionale d’Italia, il coro della Filarmonica di Stato “Transilvania” di Cluj – Napoca, diretto da Cornel Goza, quattro giovani cantanti dell’accademia del Belcanto Celetti, il soprano Shaked Bar, il mezzosoprano Benedetta Mazzucato, il tenore Vicent Romero e il basso Daniele Antonangeli. Ultima composizione del compositore viennese, la partitura è rimasta incompiuta per la morte dell’autore, avvenuta il 5 dicembre 1791, solo il primo numero dell’opera (Introitus: Requiem aeternam) è terminato; portò comunque come di consueto avanti la stesura dell’opera scrivendo solo le parti principali (le quattro voci del coro e dei soli – se presenti – e la linea del basso con la numerica per la realizzazione del continuo all’organo), ed indicando di tanto in tanto il motivo melodico dell’accompagnamento ove questo non fosse deducibile dalle altre parti. In questa partitura si fondono momenti di straordinario senso teatrale melodrammatico ad altri brani rigorosamente classicheggianti. Fra i momenti di maggiore ispirazione drammatica spicca sicuramente il Lacrimosa. Il compositore riesce, attraverso l’utilizzo di brevi frasi di crome ascendenti e discendenti assegnate ai violini contornate da una scrittura corale di ampio respiro, a creare un effetto di pianto a stento trattenuto. Per manifestare vicinanza alle famiglie delle vittime sono stati invitati i rappresentanti delle istituzioni civili e religiosi.

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