Risate, riflessione e solidarietà

di Matteo Gentile

“Sarà successo qualcosa”, il tormentone che dà il titolo alla commedia messa in scena al teatro Verdi di Martina Franca il 3 marzo 2017 è una frase che uno dei personaggi ripete sempre quando sente il suono di una sirena. Ma è anche la frase su cui cala il sipario sulla vicenda che tratta un tema molto “forte” con leggerezza ma con un messaggio profondo. Senza tralasciare la solidarietà. La serata era promossa dal Lions Club Martina Franca Valle d’Itria e Martina Franca Host come service al territorio, sostenendo una raccolta fondi da destinare alle persone in situazione di disagio. Il tema, si diceva, è quello delle coppie gay e delle relative adozioni. Tra gag esilaranti e riflessioni profonde, la commedia scorre con ritmo incalzante e battute ben dosate, interpretate con grande professionalità e maestria da parte dei cinque attori in scena. Scritta da Fabrizio Di Renzo, Emiliano Morana e Alessandro Bonanni, per la regia di Emiliano Morana, la commedia vede protagonisti il martinese Giovanni De Anna insieme con gli stessi Emiliano Morana, Fabrizio Di Renzo, Alessandro Bonanni e Marina Vitolo. Il messaggio viene dato semplicemente, senza retorica e con grande sensibilità, proprio attraverso le parole del futuro nonno del bambino che verrà adottato dalla coppia composta da due uomini: “Se mio figlio è cresciuto bene con un solo padre, perché mio nipote non dovrebbe poter crescere bene con due padri?”.

Al termine della rappresentazione raggiungiamo dietro le quinte gli attori per scambiare due chiacchiere con Giovanni De Anna, che si affretta a dividere il taccuino con Emiliano Morana.

Una commedia dove si può pensare ridendo, o si può ridere pensando?

De Anna: “Oh, marzulliana, la domanda! Si ride e si riflette. Come dice lo specchio ogni volta che ci passo davanti: che fai?, rifletto, vogliamo che anche le persone che vengono a teatro a vedere questa commedia, tra l’altro scritta da un ragazzo di 25 anni, Emiliano Morana…”

Morana: “anche se ne dimostro molti di più…”

E’ colpa del taglio dei capelli…

Morana: “Sì. Ma non diciamolo, tanto l’intervista non è in video ma scritta!”

De Anna: “Appunto, è il taglio a pelle. Ma a parte gli scherzi, quello che cerchiamo di fare è lasciare comunque una risata ma un pensiero, alla fine. Quindi non una risata fine a se stessa, anche se non abbiamo la presunzione di volere insegnare qualcosa, insomma proviamo a dare qualche messaggio”

Quindi, in sostanza, oltre che intrattenere, il teatro può svolgere una funzione sociale?

De Anna: “Assolutamente sì! Mi permetto di dire che in questi giorni c’è a Roma uno spettacolo di cui ho curato la regia in cui si parla della Shoa. Quindi tendenzialmente credo che dobbiamo riportare il teatro ai tempi dei greci, dove si insegnava qualcosa attraverso la tragedia, lasciando sempre qualcosa alla fine dello spettacolo”.

Parliamo invece di Martina Franca, cosa ha trovato chi viene da Roma, e cosa ha ritrovato Giovanni De Anna?

Morana: “E’ il secondo spettacolo che porto qui a Martina Franca, sempre con Giovanni, e sono ancora una volta entusiasta di essere qui: una città fantastica e un pubblico altrettanto fantastico. Io in realtà faccio gli spettacoli non tanto per farli a Roma quanto per portarli a Martina Franca… A parte gli scherzi, sono felice di essere qui con Giovanni e tutti gli altri”.

De Anna: “Sì, sì, confermo! Per me anche è sempre una grande gioia tornarci. Ho ritrovato odori, sapori, cordialità, tutto quello che ricordavo di aver lasciato mio malgrado per cercare fortuna a Roma. Quando torno qui, io dico sempre che i tempi si rallentano rispetto alla capitale, tutto è molto più calmo. Poi si mangia bene, signori miei come si fa tutti i giorni?! Quindi torno con piacere, anche perché io la famiglia, il cuore, ce li ho qui! Quando vengo a Martina, inoltre, io guardo la Valle d’Itria e respiro a pieni polmoni! Se Roma è casa acquisita, Martina è casa!”

Bentornato a casa, dunque, e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti.

De Anna e Morano, all’unisono: “Crepi! E un grande saluto a Saturno22”

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