Il periodo della quarantena o lockdown, che dir si voglia, ognuno lo vive a modo proprio; una cosa e’ certa l’intero mondo si riunisce, seppur virtualmente, sui social e condivide di tutto. Da giorni, abbiamo ormai perso il conto, su face ad esempio gli utenti uniti, dall’insolito e nefasto destino, hanno condiviso canzoni dai balconi, manicaretti con tanto di foto e consigli alla Cracco maniera, letture di pagine tratte dai libri del cuore, scatti o selfie di quando si era felici, dipinti, poesie. Tra chi attraverso l’arte, ci ha fatto compagnia e ha accarezzato i nostri cuori, c’è un noto avvocato di Martina Franca, Tonia Scatigna, che merita una menzione speciale. La sua doppia anima, forense e artistica, chiusa in un meraviglioso corpo di donna va liberata e resa pubblica. Sono stata, io stessa, giorni fa a condividere una sua poesia e oggi arriva dal sommo prof. Piero Marino’ una recensione che rendiamo nota perche’ ha la connotazione di una vera lezione.
Il prof. Piero Marino’, eccellenza e massimo esponente della cultura martinese, ha affidato alla bacheca di Tonia Scatigna queste preziose parole:
“Quando parliamo di “poesia” usiamo una parola greca, ‘poiesis’, che significa “costruzione” e Tonia Scatigna “costruisce” le proprie poesie usando la parola, quasi fosse la tessera di un mosaico, come nel linguaggio discorsivo, in maniera diretta, comprensibile per tutti. Alla forma espressiva, così delicata e leggera, e all’uso della parola, lieve, impalpabile, fa riscontro un contenuto intenso, profondo, fatto di sentimenti forti, pregni di ansie e aspirazioni, ombre, angosce e speranze, illusioni.
Nei suoi versi, dal ritmo serrato, incalzante, che evoca le battute di un solfeggio, emerge il temperamento di una donna animata da un profondo desiderio di vivere in maniera piena ed autentica, senza infingimenti e senza sconti; senza compromessi. Le poesie diventano, allora, l’espressione di una persona che ha piena consapevolezza di sé, che non intende rinunciare alla propria dignità, al proprio modo di essere, ai propri sogni, in un rapporto, con la realtà e con le persone prossime, ricco di allusioni e immagini, metafore e atmosfere surreali, nitidamente presenti nella propria vita interiore.
La parola si fa ‘medium’ di chi non vuole rinunciare a librarsi in alto, negli spazi sconfinati, per volare, al di sopra di ogni cosa e sublimare la propria esistenza”
“Che dire? – risponde Tonia Scatigna – Sono lusingata e profondamente grata al Prof Piero Marinò per questa recensione. È stata una graditissima sorpresa, soprattutto perché, non conoscendo il professore di persona, la mia vocina interiore – sempre perfida e maligna – non potrà insinuare, stavolta, che la genuinità del commento possa essere condizionata da quell’affetto amicale che porta a giudizi più benevoli e indulgenti!
Il fatto, poi, che una critica così positiva provenga da una persona di tale levatura, studioso e docente di letteratura ed autore di numerosi libri storici, è per me motivo di grande orgoglio oltre che sprone a continuare su questa strada. Ringrazio il Professore e spero di avere l’occasione di conoscerlo presto per ringraziarlo di persona”.
In attesa che l’incontro virtuale possa diventare reale, a breve oltre ai congiunti si potra’ incontrare anche i nuovi amici (attendiamo disposizioni da Palazzo Chigi), vi riporto delle note biografiche su Tonia Scatigna e una sua poesia.
Buona lettura e ricordate che, ai tempi del coronavirus, l’arte potra’ salvarci!
Tonia Scatigna nata nel ’73 a Martina Franca, frequenta il Liceo Classico. Cresce nel centro storico, da cui l’amore per il dialetto e le poesie vernacolari. Maturata al classico, ha intrapreso studi di Giurisprudenza e si e’ laureata nel ’97 con 110 lode e plauso. Dopo il praticantato, inizia vent’anni orsono, a fare l’avvocato con specializzazione in Diritto del lavoro e Previdenza sociale, Famiglia e Minori. La professione non placa l’animo artistico, che ha radici ben profonde. Tonia, infatti, ama la musica e la poesia sin dai tempi del liceo. Ha fatto teatro a livello amatoriale anche con i noti registi Leonardo Muscato e Pasquale Nessa. La sua prima esperienza teatrale la vede protagonista con Donato Carrisi. Fonda una sua compagnia e nel ’92 porta in scena “La locandiera” di Goldoni, da allora si dedica alla professione forense e alla famiglia anima e corpo. Per anni ha solo trascurato l’animo artistico, pur avendo scritto due spettacoli per l’Accademia Mousike’, e’ rimasta dietro le quinte. Ultimamente, spinta da amici cari, ha iniziato a condividere poesie che erano chiuse in un cassetto. Qui di seguito ne pubblichiamo una, nata di getto perche’, come Tonia precisa: “Non sono io che scrivo le poesie e’ la poesia che trova me!”.
La prossima volta
li incarto,
ti faccio un pacchettino
e te li mando,
gli occhi tuoi,
quelli che hai
quando ti sogno.
Eh sì, faccio un pacchetto.
E te li mando,
gli occhi che mi guardano
come non mi guardi tu.
Così li vedi.
E impari
come si guarda
nella folla,
come si cercano
i miei occhi,
quelli che bevi
mentre sogno,
che sembra
non mi rimarrà più niente
per poter guardare te
e i tuoi occhi che mi guardano.
E la tua mano,
te la mando
(pure quella!),
che tasta il sogno
per prendersi la mia
e la stringe,
come non volesse
darla indietro mai,
nemmeno per
farmi toccare te.
Cosi, magari, vedi
quanto è bella
quella mano
che mi prende.
E impari.
Anche la pioggia
ti mando.
Quella del sogno
(proprio quella!),
che ti inzuppi
e non ti importa,
e mi baci,
e non mi lasci
manco il fiato
per poterti respirare.
Ti faccio un pacco grande
e metto tutto dentro.
Così vedi anche
il cuore
che mi ama,
nel sogno,
come non mi ami tu.
E impari.
Eh sì, farò cosi!
Al prossimo sogno,
prendo tutto
e incarto,
e te lo mando.
Ma tu vorrai vedere?
E poi, saprai imparare?
O guarderai i tuoi quadri
(ancora e ancora),
come non guardi me?
Allora no,
meglio di no.
A un altro sogno, no,
non guasto niente.
Tutto,
come sei
mentre ti sogno,
ti tengo là:
gli occhi,
le mani
ll cuore…
E non mi sveglio.
Tonia Scatigna
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