“Alle mie spalle, ci sono delle croci bianche con delle magliette e delle foto! Sono di bambini e adulti martinesi e tarantini.
Tutti morti per malattie gravissime, riconducibili alle fonti inquinanti?
Non lo sappiamo ma lo sospettiamo!
Su quelle croci sono state inchiodate le vite spezzate di bambini e giovani adulti. Lì c’è mia figlia Miriam, su quella croce c’è Rosalba, che ha lasciato una bimba di tre anni. C’è Pino mio fratello che avrebbe voluto godersi la pensione e andare a pesca. Ci sono Alessandro, Ambra, Benny che come mia figlia volevano solo vivere nient’altro! Dei guerrieri, questo sono stati, per come hanno affrontato la malattia, ora ci danno la forza di continuare a lottare affianco ai tarantini per il diritto alla salute e al lavoro PULITO”.
Queste le parole struggenti, pronunciate da Antonella Massaro dell’Associazione Genitori Tarantini, questa mattina durante la manifestazione organizzata per lottare contro l’inquinamento prodotto dall’Acciaieria di Taranto, che sta minando il diritto alla salute.
“Si deve lottare – ha spiegato profondamente commosso Massimo Castellana – per portare Taranto al suo splendore, dobbiamo batterci per i bambini perchè sono i bambini di tutti e perchè non si può scegliere tra salute e lavoro, entrambe sono sacre”.
“Anche Martina è Taranto – ha sostenuto il prof. Antonio Cecere – dobbiamo abbracciare il diritto alla salute e al lavoro. Dobbiamo guardare direttamente alla persona nel rispetto della Costituzione”.
Il vice sindaco Nunzia Convertini, in rappresentanza dell’amministrazione, ha accolto la delegazione in Piazza XX Settembre e aggiunto che:
“Non giriamo la faccia dall’altra parte, queste croci sono toccanti. Ogni nostra famiglia ha ereditato un dolore. Abbiamo l’obbligo di garantire che non si debba fare scelte di comodo e vi saremo vicini”.
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