NAPOLI MILIONARIA!

IL GRANDE CLASSICO DI EDUARDO DE FILIPPO

NELLA RILETTURA DELLA COMPAGNIA “LE QUINTE” DIRETTA DAL REGISTA PASQUALE NESSA

Di scena il 23 dicembre sul palco del Teatro Nuovo

«Poche settimane dopo la liberazione mi affacciai al balcone della mia casa di Parco Grifeo, e detti uno sguardo al panorama di questa città martoriata: allora mi venne in mente in embrione la commedia e la scrissi tutta d’un fiato, come un lungo articolo sulla guerra e le sue deleterie conseguenze».

Eduardo De Filippo

«’A guerra nunn’è fernuta» – «Ha da passa’ ‘a nuttata»

Torna “Napoli milionaria!” uno dei capolavori della drammaturgia di Eduardo De Filippo e riprende vita sul palco del Teatro Nuovo di Martina Franca, il prossimo 23 dicembre, grazie alla rilettura della Compagnia “Le Quinte” diretta dal regista Pasquale Nessa.

Un classico che si ripropone in tutta la sua attualità e con la forza, intatta e imprescindibile, del suo messaggio pacifista in un periodo storico, quello attuale, in cui gli scenari di guerra restano purtroppo una realtà drammatica e vicina.

Prima opera della raccolta “Cantata dei giorni dispari”, il dramma “Napoli milionaria!” fu scritto da Eduardo in poche settimane nel 1945 e debuttò il 15 marzo di quello stesso anno al Teatro di San Carlo a Napoli. Come tutte le commedie di Eduardo, anche questa fu rappresentata in molti Paesi europei e divenne inoltre un dramma lirico in tre atti, con libretto di Eduardo De Filippo e musiche di Nino Rota, che debuttò il 22 giugno 1977 al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Significative sono anche le sue trasposizioni cinematografiche, tra cui quella del 1950 per la regia dello stesso Eduardo, che curò anche sceneggiatura e cast.

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La storia

Siamo nel 1942, al termine del secondo anno di guerra, a Napoli, nel basso affacciato come tanti altri su un vicolo, in cui vive la famiglia del tranviere disoccupato Gennaro Jovine. La famiglia sopravvive con i traffici illeciti organizzati dalla moglie Amalia in combutta con Errico Settebellizze, di lei innamorato, e insieme ai figli maggiori, Amedeo e Maria Rosaria. Con lo sbarco alleato tutto cambia. Il basso non è più lurido e disordinato, ma rimesso a nuovo. Arriva la pace, l’abbondanza delle merci americane e i soldi. Gennaro, catturato dai tedeschi in ritirata, è ormai scomparso dalla vita della donna che rimane abbagliata da tutta quella ricchezza a portata di mano. Quando inaspettatamente ritorna, la sua famiglia si è dissolta e “perduta”. Amalia è una donna ricca in società con Settebellizze e tratta con crudeltà spietata quelli che le si rivolgono per acquistare beni di prima necessità. Amedeo, il figlio più grande è diventato un ladro di pneumatici, Maria Rosaria la figlia maggiore è incinta di un soldato americano che l’ha poi abbandonata. Sarà l’improvvisa malattia di Rituccia, la figlia più piccola, a costringere tutti a fare i conti con quello che sono diventati. Solo Gennaro proverà a ricostruire l’identità onesta della sua famiglia facendo aprire gli occhi ad Amalia per guardare l’inferno in cui è precipitata. Sarà un percorso lungo e incerto perché, come ha ripetuto inascoltato dal giorno del suo ritorno Gennaro, la guerra non è ancora finita. “Ha dà passà a nuttata”.

“La decisione di mettere in scena un grande, intramontabile classico come “Napoli Milionaria!” – evidenzia Pasquale Nessa nelle sue note di regia – nasce dalla volontà di proporre una riflessione profonda su quello che sta accadendo oggi intorno a noi. Uno scenario di guerra e violenza allarmante, preoccupante e molto vicino, che non può lasciarci indifferenti davanti ad uno schermo televisivo. Ecco perchè oggi è più che mai importante rivolgere le attenzioni ad un testo prezioso, imprescindibile, come quello scritto da Eduardo quasi 80 anni fa ma ancora, purtroppo, assolutamente attuale. Un testo in cui il grande Maestro con la sua saggezza, il suo linguaggio semplice, alla portata di tutti, ci dà dei suggerimenti importanti su come reagire e provare, ognuno nel suo piccolo, a indirizzare le proprie azioni a fin di bene. E l’insegnamento viene proprio dalla povertà, che resta il comune denominatore con l’altro imprescindibile testo del teatro di Eduardo, “Natale in casa Cupiello”, da noi messo in scena lo scorso anno. Una povertà ricolma di valori: l’importanza dell’unione della famiglia, intesa non solo come nucleo familiare ma come comunità, l’onestà, l’altruismo. Valori che dovrebbero rappresentare una nostra vera e propria matrice identitaria. Ed ecco perchè, a distanza di tanti anni, il teatro di Eduardo resta un esempio da seguire”.

Compagnia: “Le Quinte”. Cast attori: Gabriele Santacroce, Francesca Serio, Angela Casavola, Giuseppe Conserva, Gianni Lenoci, Eugenio Caliandro, Donatella Gianfrate, Marilu’ Schiavone, Gian Paolo Abbracciavento, Carmelo Cardone, Nicola Corizzo, Mascia Balice, Marco Carriero, Costanza Rodio, Angelica Serio, Fabiana Chiatante, Antonio Tannoia, Mauro Masciulli, Rosa Montepaone, Livia Caforio, Sebastian Chretien, Giuseppe Viola, Francy Tagliente e la piccola Claudia Cecere. I ragazzi di Casa Serena.

Regia: Pasquale Nessa. Aiuto regia: Francesca Sibilio. Responsabile di produzione: Maurizio Pezzulla. Direttrice di palcoscenico: Donatella Serio. Consulenza sartoria: Livia Caforio. Assistente di scena: Eros Campa. Supporto tecnico: Giacomo Abbracciavento. Allestimento scenografico: Francesco Cantore. Allestimento audio e luci: Pino Dimichele. Trucco e parrucco: Rossella Semeraro. Foto di scena: Alessandro Capuano. Trasporti: Mino Caliandro.

BIGLIETTI: disponibili presso il negozio Logos Articoli Religiosi (via Giulio Recupero, 19) oppure presso il botteghino del Teatro Nuovo di Martina Franca: dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 19.30 e il martedì, giovedì e sabato anche di mattina dalle 11 alle 12.30. Tel. 080.840.73.13.

Ticket anche online a questo link: https://napolimilionaria.eventbrite.com

Info: 334 234 3948

Un caloroso e affettuoso ringraziamento a Don Martino Mastrovito e al Villaggio di Sant’Agostino per l’ospitalità e un grazie a tutti gli sponsor.

 

 

 

 

A proposito dell'autore

Martina Zaccaria
Direttore Editoriale

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