Mercoledì 1° settembre 2021 (dopo la messa serale) si terrà sul sagrato della Chiesa Madre di Locorotondo una soirée durante la quale sarà presentato il volume del prof. Paolo Argese, “Storia della banda di Locorotondo”, edito dalla casa editrice locale Pietre Vive (per maggiori informazioni consultare il sito).
Ad allietare la serata ci saranno la banda “Ignazio Ciaia” di Fasano diretta dal M° Silvestro Sabatelli, il mandolinista Nico Vignola e il mezzosoprano Valentina Patella: il tutto impreziosito dalla presenza al pianoforte del M° Donato Fumarola.
L’evento, presentato da Dudduzzo Pastore e dalla fascinosa Antonella Girolamo, vedrà come principale protagonista la musica: saranno infatti eseguite composizioni quasi totalmente sconosciute di autori locali quali Antonio Gidiuli, Cataldo Curri, Vito Rinaldi e Loreto Perrini. Inoltre, sarà tributato un piccolo omaggio al nonagenario M° Salvatore Caramia, con l’esecuzione di una sua composizione di raro ascolto.
Come ci comunica il prof. Argese, la scrittura del volume, dipanatasi nel corso di ben 16 anni di intense ricerche, si rendeva necessaria per affermare una parola chiara anche se assolutamente non definitiva sull’evoluzione della banda di Locorotondo nel corso dei secoli, dal primo documento che certifica la sua attività (una fonte conservata nell’Archivio di Stato di Bari risalente al 1807) alle ultime vicende che vedono la presenza sul territorio di due bande a servizio interno (cosa non rara durante la sua secolare storia).
Stando ai fatti, quella di Locorotondo sarebbe dunque l’ottava banda in senso cronologico di cui si abbia notizia in Puglia: un dato storico del quale non va assolutamente sottovalutata l’importanza.
La serata inoltre è pensata come tributo a quella classe di lavoratori – i musicanti – spesso trascurata, se non addirittura ignorata: ai musicanti di Locorotondo, numerosissimi (sarebbe ora di farne una statistica?), alcuni dei quali ancora in attività, andrebbe forse intitolata una via?
Al di là della provocazione, l’operazione ha come unico scopo quello di rendere manifesta – documenti alla mano – una materia di studio assai interessante, e si prefigge di sottrarla all’improvvisazione dell’intellettuale del momento: piuttosto che lanciarsi in speculazioni ardite preferisce non dire.
Non dobbiamo dimenticare – dice il prof. Paolo Argese – che nel “Corriere delle Puglie” (l’attuale “Gazzetta del Mezzogiorno”) il nome della cittadina di Locorotondo era spesso legato – specie negli anni precedenti la prima guerra mondiale – alla sua nobile e gloriosa banda.
Che sia arrivato finalmente il momento di salvaguardare le preziose entità culturali locali che continuano – nonostante tutto e tutti – a fare musica e arte e a pensare a un futuro non basato solamente sul facile lucro?
L’opera in questione è strutturata in 7 parti: nella prima c’è una rapida cronistoria della banda di Locorotondo, dalle origini fino ai tempi attuali, corredata di foto, alcune delle quali inedite. Nella seconda ci sono le tavole sinottiche di tutte le bande operanti a Locorotondo con l’indicazione precisa dell’anno di attività col relativo direttore e, ove possibile, l’indicazione degli eventuali solisti. Nella terza parte ci sono tutti i profili biografici dei maestri concertatori della banda di Locorotondo in ordine alfabetico; nella quarta alcune note biografiche circa i musicanti più famosi che ne hanno fatto parte; nella quinta alcune testimonianze raccolte dalla viva voce dei protagonisti; nella sesta si propone una rassegna dei principali documenti inerenti alla banda ritrovati nell’Archivio Comunale di Locorotondo. Dei vari materiali (in gran parte telegrammi e cartoline) si dà spesso un rapido sunto e la riproduzione fotografica. Nella settima (ed ultima) si riproduce tutta la rassegna stampa, con particolare attenzione per quella storica, raccolta intorno alle varie bande attive a Locorotondo: la stragrande maggioranza degli articoli è tratta dall’Archivio Storico de “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
NEL CORSO DELLA SERATA SARANNO ESEGUITI I BRANI:
Antonio Gidiuli (1869-1941): Pax (marcia sinfonica)
Salvatore Caramia (1928-): Omaggio a Locorotondo (marcia sinfonica)
Cataldo Curri (1892-1978): Lucania (gran marcia caratteristica)
Antonio Gidiuli (1869-1941): Fiume (marcia militare)
Cataldo Curri (1892-1978): dalla leggenda drammatica in 2 atti La promessa nuziale:
Aria di Vanda (Atto 1 scena 3a )
Vorrei cantar ( Atto 1 scena 4a)
Vito Rinaldi (1917-2005): Arena e Rubacuore (dai 13 Pezzi per mandolino)
Loreto Perrini (1931-2012): Accademia (marcia sinfonica)
Cataldo Curri (1892-1978): Omaggio a Locorotondo (marcia sinfonica)
Fonte: Paese Vivrai
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