Una marcia da sogno
di Matteo Gentile
Antonella Palmisano, giovane marciatrice di Mottola, apre il 2017 con una prestazione sportiva di buon rilievo tecnico, ma anche di buon auspicio. L’atleta delle Fiamme Gialle, infatti, vince nei giorni scorsi il titolo nazionale indoor della 3 km di marcia agli assoluti di Ancona dominando sulle avversarie e fermando il cronometro al tempo di 12’08”83, abbassando di 4 secondi il suo personale sulla distanza e segnando la miglior prestazione dell’anno. Dopo il quarto posto alle Olimpiadi di Rio 2016, in quella gara che a metà agosto incollò gli sportivi italiani davanti alla tv facendoli sognare con quello “scricciolo” di ragazza del sud Italia che sfidava il mondo nella 20 km di marcia, la marciatrice riprende la sua strada con grinta e determinazione.
Antonella è un’amica, e la raggiungiamo telefonicamente a Roma, dove corre dal 2012 con le Fiamme Gialle (che ringraziamo per aver autorizzato questa intervista esclusiva), allenata da Patrizio Parcesepe.
Antonella, tanto per cominciare complimenti per questo titolo italiano con cui apri la nuova stagione sportiva. Un risultato tecnico positivo, giusto?
“Grazie mille! Certo, per essere al mese di febbraio e aver iniziato la preparazione molto a rilento rispetto al solito diciamo che è un buon risultato perché ho migliorato di quatto secondi il mio personale su una distanza breve. In realtà questa gara non l’avevamo preparata, anche perché dopo lo stress fisico e mentale accumulato per le Olimpiadi bisognava recuperare anche a livello nervoso oltre che fisico la condizione”.
Per i profani dell’atletica, qual è la differenza sostanziale tra una gara indoor e una su strada?
“Dal punto di vista del percorso di gara, la differenza tra indoor e pista all’aperto è minima, perché in questo caso varia soltanto la lunghezza della pista stessa, 200 metri quella indoor e 400 quella all’aperto. Anche la piccola parabola in curva non influenza più di tanto la marcia. Diverso invece rispetto alla strada, dove tecnicamente si va incontro a difficoltà legate appunto al fatto che la strada non è regolare come può esserlo una pista di atletica. Sostanziale è invece la differenza per quanto riguarda l’aria: al chiuso si ha maggiore difficoltà di respirazione, quindi spesso i tempi sono più alti rispetto a quelli all’aperto”.
Passando dall’aspetto strettamente tecnico a quello più emotivo, pensiamo un momento alla tua esperienza di Rio, dove di fatto la tua è stata la miglior prestazione di un atleta azzurro in atletica. Era la tua prima Olimpiade, e ora che si è un po’ smaltito l’effetto, cosa resta di quei momenti?
“Sicuramente partecipare alle Olimpiadi, il sogno di tutti gli atleti, è stata un’esperienza fantastica sotto tutti i punti di vista, e confesso che adesso ho molta più “fame” di partecipare alla prossima di Tokyo. Quello che mi spinge a impegnarmi sempre al massimo è anche la voglia di provare ancora quelle emozioni, di rivivere quell’atmosfera così diversa da una gara normale, persino dai campionati del mondo di atletica, che comunque sono un appuntamento importante (i prossimi saranno dal 5 al 13 agosto a Londra, ndr). Ovviamente il fatto di aver ottenuto un buon risultato a Rio (anche se un pizzico di rammarico per essere stata a un passo dal podio si sente, ndr) non vuol dire che le prossime competizioni siano scontate o che andranno bene, anzi. Se la prima olimpiade si fa come esperienza, comunque, si vorrebbe fare meglio alla prossima e sognare in qualcosa di più grande (appunto, ndr)”.
In effetti a Rio eri un’outsider, ora ti “marcheranno” più stretta.
“Forse avrò più occhi puntati addosso, ma questo non mi spaventa più di tanto, anche se non l’ho mai provata come sensazione. In ogni caso quando entro in gara non penso ad altro se non a gareggiare concentrandomi sulle sensazioni, sul ritmo, sul respiro”.
Insomma, diciamo che non guardi in faccia nessuno! Tornando ad Antonella che nasce e si forma sportivamente a Mottola, nella squadra don Milani, allenata da Tommaso Gentile, cosa porti con te della tua esperienza pugliese che hai lasciato nel 2012 per entrare nelle Fiamme Gialle e andare a Roma?
“Come ho sempre detto, mi ha sempre spinto la voglia di emergere che qui da noi, e soprattutto nei piccoli paesi, non è per niente facile. Non abbiamo piste di atletica, per esempio, e in quelle poche che ci sono l’atletica viene sempre in secondo o terzo piano rispetto ad altri sport più popolari. Ma a parte questo, porto sempre con me gli insegnamenti tecnici e umani che ho acquisito nella mia esperienza giovanile della mia formazione non solo atletica ma anche umana. Le mie origini sono dentro di me: la mia famiglia, il mio ex-allenatore, i miei amici, senza tutto questo, oltre al mio impegno, non sarei adesso qui a sognare concretamente le Olimpiadi”.
Un impegno sportivo, il tuo, che insieme alla tua determinazione che traspare nel tuo sguardo mentre sei in gara, ti hanno portata a ottimi livelli, con la speranza e l’augurio di migliorare sempre di più. In tutto questo, ti sei anche “esposta” nella condanna del doping.
“Io penso che sia soprattutto una questione di dignità. Quando ti guardi allo specchio e osservi i tuoi risultati sportivi devi essere fiera di te e di quello che hai ottenuto grazie al tuo impegno e ai tuoi sacrifici. L’uso di sostanze diciamo così, proibite, anche se potrebbe farti ottenere buoni risultati, alla fine brucia la tua stessa vita e la tua dignità. E’ molto bello parlare di sport pulito e onesto dove il raggiungimento di un qualsiasi obiettivo, qualunque esso sia, è soltanto merito tuo e di chi ti sta accanto. Nello sport come nella vita”.
E con questo non possiamo far altro che farti un grosso “in bocca al lupo”.
“Campi-crepi! E un grande bacio a i lettori di Saturno22”
Breve biografia di Antonella Palmisano
È nata a Mottola (Taranto) il 6 agosto 1991, 1.66x49kg
Società: Fiamme Gialle
Allenatore: Patrizio Parcesepe
Presenze in Nazionale: 10
Dal sito Fidal:
Fino al 2003 giocava a pallavolo ma poi si è convinta a praticare la marcia con un gruppo di ragazzi guidati a Mottola dal tecnico Tommaso Gentile. Ha studiato grafica pubblicitaria. Nel suo ricco palmarès giovanile, brilla la vittoria in Coppa del Mondo juniores – risultato senza precedenti per un’azzurrina – a Chihuahua (Messico) nel 2010. Nata sportivamente e cresciuta nella atletica don Milani di Mottola, allenata da Tommaso Gentile, dal 2012 si è trasferita a Roma sotto la guida di Patrizio Parcesepe, tecnico delle Fiamme Gialle. Nel 2014, in Coppa del Mondo a Taicang, è giunta nona in 1h27:51, diventando la quinta ventista azzurra di tutti i tempi. Quarta alle Olimpiadi di Rio 2016 sempre nella 20 km di marcia, prima delle europee (Oro alla cinese Liu Hong in 1h28’35”, precedendo per appena due secondi la messicana Maria Guadalupe Gonzalez, argento. Sul terzo gradino del podio un’altra cinese, Lu Xiuzhi, staccata di 7 secondi. Quarta Antonella Palmisano,: 1h29’03 il suo crono finale, personale stagionale e a soli 21 secondi dal bronzo).
Curriculum (20km marcia): NC: 4 (14, 10km: 14, 3000m ind. 13-15); WCh: 2013 (13), 2015 (5); ECh: 2014 (7); WJC (10.000m marcia): 2008 (9), 2010 (4); EJC (10.000m marcia): 2009 (2); U23 ECh: 2011 (2), 2013 (3); WYC (5000m marcia): 2007 (5); WCup: 2008 (22jr/10km, 10T/U20), 2010 (1jr/10km, 3T/U20), 2012 (54, 5T), 2014 (9, 5T); ECup: 2009 (3jr/10km, 1T/U20), 2011 (29, 5T), 2013 (rit).
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